La felicità negata è il nuovo saggio del sociologo Domenico De Masi, edito da Einaudi, che esplora le cause dell’infelicità contemporanea e dei fallimenti del progresso attraverso lo scontro storico tra Scuola Sociologica Marxista e Neoliberista.
Secondo De Masi il nostro mondo è il migliore mai esistito: la Terra non è mai stata così popolata, non abbiamo mai avuto una disponibilità di risorse così grande e la democrazia è la forma di governo scelta dai cittadini di circa la metà dei Paesi del mondo. Non si può parlare però di progresso se a mancare è la felicità.
I due poli della contemporaneità
Alla radice di questa insoddisfazione generale vi è la disuguaglianza e iniquità della distribuzione delle risorse, dovuta a una politica economica neoliberista che pone come valore ultimo l’egoismo e come modus operandi la concorrenza. Il Marxismo, d’altra parte, non è stato in grado di fornire adeguate alternative al modello capitalista. Oggi, progresso e complessità sono i due fattori che caratterizzano il nostro sistema sociale e sui quali dobbiamo cominciare a ragionare per riformulare il nostro desiderio di felicità. Mentre il progresso piace a chi può goderne i benefici, difendendolo ciecamente, dall’altra parte troviamo chi invece soccombe a questo sistema rifiutandolo del tutto, mentre secondo De Masi la complessità dovrebbe spingerci a una diversa concezione dell’individuo e nuove prospettive sociali.
Fonte: The Vision
