servizio civile digitale

Sapete che sta per arrivare il “servizio civile digitale”?

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È stato infatti firmato il Protocollo d’intesa tra il ministero per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione e il ministero per le Politiche giovanili e lo sport che dà il via al servizio civile digitale.

Identificati come “facilitatori digitali”, i 4.500 volontari inquadrati dal provvedimento dovranno offrire supporto e istruzione alle generazioni più anziane e meno avvezze al contatto quotidiano con le nuove tecnologie.

Essi saranno impiegati nei quartieri, negli spazi pubblici organizzati allo scopo, affinché si riduca il divario digitale esistente nella società italiana. Gli sforzi dei volontari sarannodiretti verso l’istruzione dei funzionamenti dell’app IO, dello SPiD e più in generale di tutti i servizi digitali della pubblica amministrazione.

Il progetto è tuttavia ancora un “esperimento” di cui si studieranno i risultati nel corso del 2021 per valutarne l’inserimento nel piano Next Generation EU.

Il Recovery Plan prevede anche la costruzione/realizzazione di “Case dell’innovazione e della cultura digitale”: sostanzialmente, delle strutture nelle quali verranno istituiti “corsi di formazione, sperimentazione e orientamento, indispensabili per rafforzare le capacità dei cittadini e delle imprese di utilizzare le tecnologie informatiche e di usufruire dei servizi pubblici digitali.

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