U-Mask Model 2

Vietata la vendita delle U-Mask Model 2. Ritirate dal mercato

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Sabato il ministero della Salute ha vietato la vendita delle U-Mask Model 2, un tipo di mascherina molto popolare.

II divieto riguarda l’ immissione in commercio del dispositivo medico e l’adozione della misura del ritiro del medesimo prodotto dal mercato. La decisione è stata presa dopo che i carabinieri del Nas di Trento hanno segnalato al ministero che le mascherine U-Mask risultavano come dispositivi medici in base a certificazione di un laboratorio “privo di autorizzazione”. Il ministero ha evidenziato i “potenziali rilevanti rischi per la salute”. A Milano si indaga per frode.

A questo si aggiunge che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM) ha avviato un procedimento per pubblicità ingannevole: sul sito di U-Mask infatti si diceva che le mascherine avessero un’efficacia paragonabile a quella delle FFP3, quando invece ci sono dubbi anche sul fatto che equivalgano alle chirurgiche.

Una mascherina biotecnologica?

Sul sito dell’azienda è scritto a caratteri cubitali: U-Mask Model 2 sarebbe “la prima mascherina biotech” sul mercato. Da quanto è stato pubblicamente dichiarato online, la mascherina consisterebbe nella sovrapposizione di ben 5 strati diversi: uno esterno in nylon riciclato, poi due strati in tessuto non tessuto disposti a sandwich con nel mezzo un sistema di “nanofiltrazione” e infine un “bio-layer”, che costituirebbe il cuore biotecnologico dell’innovazione. In pratica, si legge, lo strato biotech sarebbe “auto-sanificante”, grazie a una tecnologia “naturale e atossica” basata su “una molecola in grado di inibire la crescita di batteri e microbi”, un “principio attivo naturale” capace di “ridurre la carica batterica ed efficace contro i batteri Gram positivi e Gram negativi”, tanto da “distruggerli al suo interno”.

In attesa di ulteriori chiarimenti la U-Mask può essere usata come una mascherina di comunità, cioè quelle di stoffa lavabili.

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