elezioni politiche 2022

Elezioni politiche ’22: due aule Orbán e grigie

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Finalmente oggi si chiude una squallida e penosa campagna elettorale per le elezioni politiche 2022, le peggiori di sempre.

Un Parlamento uscente che è riuscito nel capolavoro di attuare una riforma costituzionale che ha tagliato i parlamentari (ah i costi della politica! che qualunquistica banalità), cosa che non era riuscita quattro anni prima a Renzi, confermata da analogo referendum. Agganciando, i grandi scienziati della piccola politica nazionale (o di quella con la p minuscola, che è lo stesso), una riforma costituzionale ad una successiva riforma di legge ordinaria: la pessima legge elettorale.

Il Rosatellum come agli aperitivi

Sì, perché domenica si andrà a votare con una legge elettorale cloaca, che nessuno -nessuno- dei partiti uscenti è riuscito a modificare, o ha voluto modificare. Pensata, fatta e bevuta come il rosato che tanto va di moda agli aperitivi estivi, come d’altra parte è stata la campagna.

Quindi voteremo per un Parlamento dimezzato, con liste bloccate e decise a tavolino nei “caminetti” delle varie formazioni che decideranno i due terzi dei seggi con il sistema proporzionale. E il cui voto andrà automaticamente ai candidati, decisi sempre a tavolino, dei collegi uninominali che eleggeranno un altro terzo dei seggi con il sistema maggioritario. A chiusura del capolavoro, e non contenti di lasciare questa pessima legge, neanche sono stati capaci di modificare i regolamenti delle Camere, adeguandoli al nuovo numero dei parlamentari (400 alla Camera e 200 al Senato). Quindi avremo molto probabilmente il caos istituzionale, con Camere che non potranno funzionare, almeno finché non si modificheranno i regolamenti.

Un Parlamento con maggioranza dei due terzi?

Tralasciando le considerazioni politiche e sulla pochezza della classe politica attuale, nonché sull’assenza di contenuti e di una idea di Paese, la domanda è: cosa uscirà dalle urne domenica sera? Naturalmente lo sapremo solo allora. Ma proviamo comunque a tracciare uno scenario, sulla base degli ultimi sondaggi pubblicati il 9 settembre scorso. In questo ci può aiutare Youtrend, specializzata sui numeri della politica, e la sua supermedia. In base a questa è stato possibile fare una simulazione nell’attribuzione dei seggi, con i risultati che seguono:

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Come si vede dalla simulazione, stando a quei numeri che solo le urne potranno confermare, smussare o rafforzare, con molta probabilità, ai limiti della certezza, ci sarà un Parlamento che vedrà una maggioranza altissima della destra. Talmente alta da sfiorare

la maggioranza qualificata dei due terzi. Quella cioè che permette, in base alla Costituzione, di modificarla senza neanche passare da referendum confermativo.

I numeri darebbero infatti 125 seggi su 200 al Senato e 250 su 400 alla Camera: rispettivamente a 8 e 17 seggi da quella soglia.

Purtroppo tutto lascia presagire una fosca situazione simile e l’unica incertezza è questa e sperare che quel divario sia il più ampio possibile, nella realtà, e non c’è bisogno di spiegare perché, se non per quanto ricordato più sopra.

Quale Governo?

Dunque una vittoria, schiacciante, della destra. La peggiore da quando c’è la Repubblica. A guida Meloni, che si è mangiata in quattro anni i propri alleati: Forza Italia prima e Lega poi. Una destra con toni, parole, espressioni, modi e argomenti fascisti. E non c’è neanche bisogno di elencarli: ne sono piane le cronache, basta fare una breve ricerca.

Quindi un governo Meloni per fare cosa, dopo gli strepiti di questi anni? Porci ai margini dell’Europa, con accostamenti e alleanze con la peggiore destra estrema europea? Governare i numeri dell’economia con cosa, con la flat tax che toglie ai poveri per dare ai ricchi? E con quali risorse del Bilancio dello Stato? Guidare i processi del mercato del lavoro con quali idee, quelle di mandare forzatamente i disoccupati a lavorare? Oppure l’ecologia della foca monaca? Quella in cui il responsabile ecologia (?) dei fratelli d’Italia paragona i cuccioli della foca monaca ai “cuccioli d’uomo”? Oppure quella del sovranismo delle inesistenti fonti fossili perché i materiali della transizione ecologica li ha la Cina? O, nel campo dei diritti civili e sociali, assicurare un inesistente diritto a non abortire alle donne? Inesistente perché è l’affermazione in sé che è ridicola: come dire vi daremo il diritto a respirare: già c’è. Per non parlare del negazionismo climatico. O sul governo dei flussi migratori. O sulla cosiddetta “sicurezza”. Ma cosa vi siete fumati tutti? Ora vedremo di cosa sarete capaci, purtroppo, e di cosa non sarete capaci.

Saranno pessimi anni, quelli che usciranno dalle urne domenica sera. Questa è l’unica certezza al momento. Di cui dobbiamo ringraziare tutti i partiti che escono da questo Parlamento e che hanno lasciato in eredità questo stallo di cose.

Anni bui, anni cupi, con un Governo dalle idee malsane e ridicole, quando non pericolose; deteriori e fuori dalla Storia. Un pessimo governo supportato da due aule Orbán e grigie.

 

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