Artico

Artico, sarà costruita una rete di cavi tra Europa e Giappone

Scienza e ambiente

Lo scioglimento dei ghiacci artici non apre solo nuove rotte commerciali. Le condizioni climatiche più favorevoli sono anche un’occasione per lo sviluppo delle reti di cavi sottomarini. Il 21 dicembre la società nordamericana Far North Digital e la finlandese Cinia hanno firmato un memorandum per la costruzione nel mare Artico di una connessione in fibra ottica di 14mila chilometri per collegare Giappone ed Europa.

La rete

Il sistema di cavi passerà attraverso il passaggio a Nord Ovest e correrà anche sui fondali dell’oceano artico collegando le isole giapponesi a Norvegia, Finlandia e Irlanda, e da lì al resto dell’Europa.

La rete avrà punti di approdo anche in Alaska e nella regione artica del Canada. Quella che si andrà ad aprire è una rotta infrastrutturale considerata tra le più sicure del Pianeta, sia dal punto di vista geopolitico che da quello sismico. L’installazione del cavo, che dovrebbe essere operativo entro il 2025, costerà circa un miliardo di euro e sarà gestita dalla Alcatel Submarine Network del gruppo finlandese Nokia.

Estremo Nord e digitale

“Questo sistema di cavi è più di un modo per velocizzare e migliorare la sicurezza delle telecomunicazioni tra le nazioni. È un ponte sul divario digitale, che fornisce alle comunità del Nord migliori opportunità di autodeterminazione sostenibile attraverso lo sviluppo economico, maggiori opzioni educative e un migliore accesso alla sanità. Inoltre, sarà una piattaforma che offre alla scienza una nuova e migliore capacità di condurre ricerche sui cambiamenti climatici”, ha dichiarato Guy Houser, chief technical officer di Far North Digital”. Mentre Europa, Giappone e Nord America si preparano a sfruttare il passaggio a Nord Ovest, la Russia si prepara a portare la fibra ottica attraverso quello di Nord Est. Secondo i progetti di Mosca, entro il 2026 una rete di 12650 chilometri di cavi dovrebbe portare internet ad alta velocità nell’Artico russo, dal mare di Barents alla città portuale di Vladivostok.

Fonte: The Vision

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