serie tv 2022

Alcune serie tv del 2022 da non perdere

Cult

Escono talmente tante serie tv sparse tra gli ormai innumerevoli servizi di streaming che stare al passo con tutti i titoli è diventata un’impresa quantomeno titanica. Peccato, però, dato che in mezzo a tante novità che diventano subito di culto e ad altre che francamente avremmo potuto anche risparmiarci, ci sono diverse produzioni che non ottengono il successo che meritano, magari solo per via di un’uscita in concomitanza con altri titoli più fortunati o semplicemente perché diffuse su servizi non così in auge. Ecco allora qualche consiglio, a cavallo tra un anno e l’altro, per recuperare alcune delle serie tv più sottovalutate del 2022:

Star Trek: Stranger New Worlds

In un anno costellato di serie fantasy e fantascientifiche di grande successo, a rimetterci forse è stato il mondo di Star Trek: l’ultima serie di questo franchise, Star Trek: Stranger New World, ha debuttato in Italia a settembre con il lancio nel nostro paese di Paramount+ e di tutte le sue novità. Forse proprio per questo è passata un po’ in sordina, ma vale la pena recuperarla perché si tratta di Star Trek in purezza, un ritorno al lato avventuroso e ottimista della serie originale degli anni Sessanta con un cast molto azzeccato, a partire dal capitano Pike interpretato da Anson Mount.

Peacemaker

È probabile che in pochi abbiano visto Peacemaker, quella che si può tranquillamente definire come una delle migliori serie dell’anno: il motivo è che finora non era mai arrivata in Italia. La creazione del regista James Gunn con protagonista John Cena funge da strampalato spin-off del recente film The Suicide Squad e in generale gioca con i cliché e le aspettative del genere supereroistico. Ma questo titolo brillantissimo e imprevedibile era stato diffuso solo da Hbo Max negli Stati Uniti: a recuperare ci ha pensato TimVision, che ha iniziato a mandarlo in streaming da noi dallo scorso 21 dicembre.

Wolf Like Me

A metà strada tra la commedia romantica e la serie paranormale, Wolf Like Me, disponibile da noi su Prime Video, è passato praticamente inosservato anche se è un gioiellino che vale la pena recuperare: protagonisti sono Gary (Josh Gad), padre che vive in Australia con la figlia Emma dopo la morte della moglie che ancora li riempie di traumi, e Mary (Isla Fisher), autrice di una rubrica di consigli per un giornale che ha a sua volta un bagaglio emotivo piuttosto travagliato. I due continuano a imbattersi l’uno e nell’altro e quando iniziano a lasciarsi andare la rivelazione sul segreto più profondo di lei – facilmente intuibile dal titolo – rischia di mandare tutto all’aria.

The Afterparty

Una reunion di ex compagni di scuola continua con una festa nella villa di uno di loro, divenuto nel frattempo miliardario e che a fine serata precipita però da una scogliera: la detective Danner (l’irresistibile comica Tiffany Haddish) è chiamata a indagare. Fin qui la trama è piuttosto convenzionale, se non fosse che The Afterparty (disponibile su Apple Tv+) in ciascun episodio fa ricostruire la serata a un diverso sospettato, mettendo insieme un mosaico di ipotesi e situazioni che costituisce un originalissimo ibrido tra crime e comedy.

Echo 3

Altra serie con grandi potenzialità ma sembra essersi persa nel novero delle novità incessanti, soprattutto a fine anno, è Echo 3 e si trova anch’essa su Apple Tv+, che di certo non risparmia mai sulla qualità: Luke Evans e Michiel Huisman si calano nei panni di due riservisti che si recano in Colombia dopo che Amber (Jessica Ann Collins), rispettivamente loro sorella e moglie, viene rapita. Il tradizionale thriller d’azione incontra la geopolitica e le questioni umanitarie in un racconto mozzafiato e per nulla banale.

The Girl From Plainville

I veri appassionati di true crime non si dovrebbero far scappare questa produzione Hulu giunta da noi su Lionsgate+Elle Fanning è protagonista di questa miniserie che ripercorre dei fatti realmente accaduti. Lei è infatti Michelle Carter, una ragazza accusata di aver spinto il fidanzato Conrad Roy, ragazzo modello, a suicidarsi. A colpire è soprattutto come trama e interpreti riescano a rendere alla perfezione l’ambiguità di un caso che lascia più domande che risposte.

Fonte: Wired

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