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⁣Uscite editoriali: Quando tornerò, di Marco Balzano

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Nel nuovo romanzo, Marco Balzano affronta i temi dell’emigrazione delle donne dell’est, che lasciano i figli nel loro paese per cercare lavoro in Italia, e del “Mal d’Italia” che in Romania affrontano i ragazzi cresciuti da parenti ma senza madre.

Quanta sensibilità, quanta empatia, quanta competenza dei processi psicologici e psicofisici traspare in Quando tornerò (Einaudi, 2021), nuovo romanzo di Marco Balzano. Anche qui, come in Resto qui, le voci narranti sono prevalentemente femminili, quelle della madre Daniela e della figlia Angelica, ma alla loro si aggiunge anche quella di Manuel, il figlio di Daniela. Si tratta di una famiglia rumena che vive in campagna, a Radeni, un paese al confine con la Moldavia. Il padre Filip è poco attivo, beve troppo, non contribuisce al mantenimento della famiglia. Daniela decide di partire da sola per Milano, dove troverà lavoro e sarà in grado di mantenere e far studiare i figli rimasti soli con i nonni, perché anche il padre, incapace di affrontare le sue responsabilità, sparisce.

Il tema dell’emigrazione femminile dall’est occupa la parte centrale del libro. La vita di Daniela a Milano, occupata come badante, è di un’incredibile difficoltà, di una micidiale fatica fisica, di una solitudine sconcertante. Dapprima al servizio dell’anziano Giovanni, ultraottantenne seminvalido e aggressivo, che la tratta da schiava…

poi come tata in una ricca casa di avvocati che le affidano due bambini a cui si lega molto, viene fornita di un regolare contratto ma un incidente avvenuto al mare con i bambini a lei affidati la costringono a lasciare il lavoro. Passa a occuparsi di un giornalista novantenne, Oreste, dal quale impara e con cui vive un piacevole intervallo, ma l’ischemia cerebrale lo rende inconsapevole e anche questo lavoro salta. L’ultimo, al servizio di un’anziana grande obesa che le vuole bene, la vede entrare in sintonia col pediatra Matteo, il figlio di Elena. Ma Daniela, che ormai si era abituata a vivere a Milano e giustificava il suo allontanamento dalla famiglia con il denaro guadagnato che inviava ogni mese a casa, viene richiamata improvvisamente per un evento imprevisto.

Il ritorno a casa di Daniela è oltremodo drammatico e, vedendo il comportamento dei figli, Daniela si domanda: dove ha sbagliato nei confronti della sua famiglia? I figli abbandonati e contattati solo con il telefono cellulare come hanno vissuto l’assenza di Moma? Sono bastati i videogiochi, le ricariche del cellulare, i vestiti di moda, le rette scolastiche e universitarie a colmare il vuoto affettivo nel quale si sono sentiti orfani? Un problema sociale che in Romania viene chiamato “Mal d’Italia” e che colpisce moltissimi ragazzi cresciuti con nonni e zii ma privati dell’affetto materno, è al centro del lavoro di Marco Balzano. La sua scrittura pervasa da una profonda sensibilità e da una grande attenzione alle troppe vite dimenticate ci fanno leggere le pagine del libro con crescente commozione: quante donne dell’est abbiamo conosciuto, a quante abbiamo affidato i nostri cari alla fine della vita, quante cose abbiamo ignorato dei drammi che si erano lasciate alle spalle?

Con queste parole Marco Balzano chiude la sua nota a conclusione di un romanzo che è carne viva, materia incandescente per tutti noi: l’emigrazione non è solo barconi in mare, ma anche questa, che vive di fronte ai nostri occhi con il linguaggio della narrativa con l’onestà e l’immediatezza della verità difficile dei nostri tempi.

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